For faster navigation, this Iframe is preloading the Wikiwand page for Musca macedda.

Musca macedda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nella mitologia sarda, la musca macedda (dal sardo: mosca macellaia) era un grosso insetto (grande quanto la testa di un bue), che custodiva i tesori, poiché la sua puntura era mortale.

Descrizione delle principali leggende

[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda del castello di Navarra

[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda di Lotzorai narra che nei sotterranei del castello di Navarra ci fossero sempre due forzieri: in uno si trovava il tesoro ma nell'altro c'era uno sciame di musca macedda.

Se qualcuno avesse aperto quel forziere e avesse liberato il terribile sciame, quest'ultimo avrebbe sterminato, non solo tutti gli abitanti di quel paese, ma anche gli abitanti di sette paesi vicini. Per quello nessuno avrebbe mai aperto quei forzieri tanto grande era il rischio.

La leggenda del castello di Salvaterra

[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda del castello di Salvaterra di Iglesias è praticamente identica alla precedente, con l'unica differenza che la mosca scompare grazie a particolari rituali religiosi di un sant'uomo e che se mai dovesse tornare causerebbe l'apocalisse.

Possibile spiegazione: la malaria

[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda della mosca macedda può essere correlata con la zanzara anofele che causa la malaria, una della principali cause di mortalità sull'isola nei tempi remoti [Fino al XVII-XVIII secolo non si sapeva che la malaria venisse causata dalla zanzara], infatti nelle leggende vengono indicate le zone costiere, paludose e pianeggianti come le più pericolose e come nelle montagne e colline quelle sicure a causa della loro altitudine. Inoltre la zanzara che causa l'apocalisse può essere posta in correlazione con la terza piaga d'Egitto, oltreché l'apocalisse con l'ultimo libro in cui l'anticristo viene dal mare in quanto l'acqua all'epoca considerata impura e per questo poco utilizzata rappresenta il peccato e dunque ciò che da lei proviene non può rappresentare nulla di buono.

  • G. Bottiglioni, Leggende e tradizioni di Sardegna, Olschki, Ginevra, 1922.
  • G. Bottiglioni, Vita sarda, a cura di G. Paulis e M. Atzori, Sassari, 1978.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
{{bottomLinkPreText}} {{bottomLinkText}}
Musca macedda
Listen to this article

This browser is not supported by Wikiwand :(
Wikiwand requires a browser with modern capabilities in order to provide you with the best reading experience.
Please download and use one of the following browsers:

This article was just edited, click to reload
This article has been deleted on Wikipedia (Why?)

Back to homepage

Please click Add in the dialog above
Please click Allow in the top-left corner,
then click Install Now in the dialog
Please click Open in the download dialog,
then click Install
Please click the "Downloads" icon in the Safari toolbar, open the first download in the list,
then click Install
{{::$root.activation.text}}

Install Wikiwand

Install on Chrome Install on Firefox
Don't forget to rate us

Tell your friends about Wikiwand!

Gmail Facebook Twitter Link

Enjoying Wikiwand?

Tell your friends and spread the love:
Share on Gmail Share on Facebook Share on Twitter Share on Buffer

Our magic isn't perfect

You can help our automatic cover photo selection by reporting an unsuitable photo.

This photo is visually disturbing This photo is not a good choice

Thank you for helping!


Your input will affect cover photo selection, along with input from other users.

X

Get ready for Wikiwand 2.0 🎉! the new version arrives on September 1st! Don't want to wait?