Traversa limite di stazionamento
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Nella tecnica delle ferrovie si definisce traversa limite di stazionamento il segnale, che indica il punto fino al quale la distanza (o intervia) fra i due rami di uno scambio è tale da consentire la presenza contemporanea senza urti di due veicoli ferroviari[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il segnale è costituito da una traversa verniciata di bianco, collocata nell'interbinario e appoggiata alle facce esterne delle rotaie.
La traversa limite, che sulla rete delle ferrovie italiane segnala un'intervia di almeno 2,12 m, è uno dei riferimenti fondamentali durante le operazioni di manovra: il suo superamento da parte di un qualsivoglia veicolo infatti va ad invadere la sagoma del binario attiguo[1].
Il valore limite di 2,12 m si ricava come segue[2]; la larghezza L della sagoma libera europea (Gabarit C) è di 3200 mm, il franco minimo f previsto tra le due sagome è di 355 mm; considerando che lo scartamento s vale 1435 mm si ottiene il valore minimo dell'intervia i:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Policicchio, p. 101.
- ^ Mayer, pp. 204-208.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lucio Mayer, Impianti ferroviari. Tecnica ed esercizio, a cura di Pier Luigi Guida ed Eugenio Milizia, vol. 1, 3ª ed., Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 2003.
- Franco Policicchio, Lineamenti di infrastrutture ferroviarie, Firenze, Firenze University Press, 2007, ISBN 978-88-8453-631-0.
Voci correlate
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