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Tommaso Francesco di Savoia

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Tommaso Francesco di Savoia
Il principe Tommaso Francesco di Savoia-Carignano ritratto da Antoon van Dyck nel 1634, Gemäldegalerie
Principe di Carignano
Stemma
Stemma
In carica1620 –
22 gennaio 1656
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreEmanuele Filiberto
TrattamentoSua Altezza Reale
Altri titoliMarchese di Salussola
Marchese di Bosque e di Châtellard
Marchese di Racconigi
Conte di Racconigi e Villafranca
Cavaliere dell'Annunziata
Gran maestro di Francia
NascitaTorino, 21 dicembre 1596
MorteTorino, 22 gennaio 1656 (59 anni)
Luogo di sepolturaDuomo di Torino
DinastiaSavoia-Carignano
PadreCarlo Emanuele I di Savoia
MadreCaterina Michela di Spagna
ConsorteMaria di Borbone-Soissons
FigliCristina Carlotta
Luisa Cristina
Emanuele Filiberto
Amedeo
Giuseppe Emanuele
Eugenio Maurizio
Ferdinando
ReligioneCattolicesimo
Tommaso Francesco di Savoia
Ritratto equestre del principe Tommaso Francesco di Savoia Carignano di Antoon van Dyck, 1634
NascitaTorino, 21 dicembre 1596
MorteTorino, 22 gennaio 1656
Cause della morteMalattia
Luogo di sepolturaDuomo di Torino
EtniaItaliano
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Ducato di Savoia
Impero spagnolo
Regno di Francia
Forza armataEsercito Piemontese
Tercio
Esercito Reale Francese
ArmaCavalleria
SpecialitàCapitano di ventura
Anni di servizio16121655
GradoGeneralissimo
Luogotenente
Luogotenente Generale
Comandanti
Guerre
Battaglie
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Tommaso Francesco di Savoia, più spesso citato semplicemente come Tomaso di Savoia (Torino, 21 dicembre 1596Torino, 22 gennaio 1656), principe di Carignano, marchese di Salussola, marchese di Busca e di Châtellard, marchese di Racconigi[1] e di Villafranca, gran maestro di Francia, cavaliere dell'Annunziata.

Era figlio di Carlo Emanuele I di Savoia e di Caterina Michela d'Asburgo ed è stato il capostipite del ramo Savoia-Carignano. Nel 1620 divenne infatti, per disposizione del padre, Principe di Carignano dando origine alla linea dei Savoia-Carignano, dalla quale discenderanno i futuri Re d'Italia di Casa Savoia.

Gioventù e matrimonio

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Ebbe in appannaggio dal padre i marchesati di Boves e Peveragno con lettere patenti datate 22 maggio 1619. Ad essi si aggiunse, con lettere patenti datate 17 dicembre 1620, in appannaggio il marchesato di Busca, cui erano annesse le località - non contigue fra di loro - di Racconigi, Cavallermaggiore, Villafranca di Piemonte, Vigone, Barge, Caselle, Roaschia e Roccavione. Successivamente, Tommaso Francesco retrocedette alla Corona Boves e Peveragno, ottenendo in cambio Carignano (smembrata dalla prefettura di Moncalieri), concessagli con il titolo di marchese con lettere patenti datate 18 marzo 1621.[2]

Con lettere patenti datate 24 luglio 1624 il padre gli concesse, ancora, in appannaggio Châtelard (nel Bugey) con il titolo di marchese.[2]

In previsione delle sue nozze con una princesse de sang, da parte francese si pretese una adeguata condizione di Tommaso Francesco il quale, in data prossima al contratto nuziale stilato a Torino l'8 ottobre 1624, si vide innalzare al titolo di principe di Carignano (si sono smarrite le lettere patenti di concessione, a meno che lo stesso contratto non fungesse da concessione del titolo da parte di Carlo Emanuele I).[2]

Sposa a Parigi il 14 aprile 1625 Maria di Borbone (Parigi, 3 maggio 1606 - ivi, 3 giugno 1692), figlia di Carlo di Borbone, conte di Soissons, a sua volta figlio di Luigi I di Borbone-Condé e di Anna di Montafià.

Ebbe ancora in appannaggio dal padre il feudo di Salussola con il titolo di marchese con lettere patenti datate 4 ottobre 1627.[2]

Con gli spagnoli

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È ambasciatore a Parigi. Scelta la causa spagnola nella guerra dei trent'anni, nel 1634 comanda l'esercito spagnolo nelle Fiandre e viene sconfitto ad Avein (1635) dai marescialli de Châtillon e de Brézé, ma nel 1638 sconfisse il maresciallo de La Force, costringendolo a togliere l'assedio a Saint-Omer.

Alla morte del fratello Vittorio Amedeo I, avvenuta improvvisamente a Vercelli il 7 ottobre 1637, l'erede Francesco Giacinto è ancora troppo giovane per la guida del Ducato di Savoia, perciò ne assume la reggenza la madre Cristina di Borbone-Francia (la Madama Reale), cognata di Tommaso, e sorella di Luigi XIII di Francia.

Conflitti per la successione del Ducato di Savoia

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Tommaso ed il fratello cardinale Maurizio di Savoia, che sono filo-spagnoli, non vedono bene la presenza delle truppe francesi comandate dal cardinale La Valette, che sono massicciamente presenti in Piemonte a seguito della guerra contro gli spagnoli. Il 4 ottobre 1638 muore anche Francesco Giacinto ed il diritto alla successione come Duca passa al fratello Carlo Emanuele, che ha solo due anni e pare piuttosto gracile e malaticcio. Non ci sono altri figli maschi di Vittorio Amedeo e quindi, in caso dovesse mancare anche Carlo Emanuele, lo scettro del ducato potrebbe passare al fratello di Tommaso, Maurizio. Spronato e spalleggiato da quest'ultimo, Tommaso contrasta violentemente la cognata, invocando per sé la reggenza. La nobiltà, il clero e l'alta borghesia si dividono in due partiti: i cosiddetti "principisti", filo-spagnoli e sostenitori di Tommaso, e i "madamisti" filo-francesi e sostenitori della Madama Reale. Ad agosto del 1639 Maria Cristina è costretta a fuggire con il figlio Carlo Emanuele da Torino, che è ormai in mano a truppe principiste.

Savoia-Carignano Tommaso Francesco .mw-parser-output .cassetto{background:#FFFFFF;border:1px solid #AAAAAA;font-size:95%;margin-left:auto;margin-right:auto;padding:2px;text-align:left}.mw-parser-output .cassetto-left{float:left}.mw-parser-output .cassetto-right{float:right}.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type{background:#EFEFEF;font-weight:bold;padding-left:1em;text-align:center}.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h1,.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h2,.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h3,.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h4,.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h5,.mw-parser-output .cassetto>div:first-of-type h6{color:inherit;font-size:100%;margin:0;padding:0}.mw-parser-output .cassetto .mw-collapsible-content{background-color:#FFFFFF;margin-bottom:.5em;overflow:hidden;padding:.2em}.mw-parser-output div.cassetto .mw-collapsible-toggle{text-align:right;margin-left:3.5em} Figli Cristina Carlotta (†1626), morta infante; Luisa Cristina Amedeo Giuseppe Emanuele ; Ferdinando Eugenio Maurizio, Emanuele Filiberto, Emanuele Filiberto Figli Maria Vittoria Isabella Luisa Vittorio Amedeo Vittorio Amedeo Figli Giuseppe Vittorio Amedeo Luigi Vittorio Anna Teresa Vittorio Amedeo Luigi Vittorio Figli Carlotta Maria Luisa Vittorio Amedeo II Leopoldina Maria Teresa Gabriella Maria Teresa Luisa Tommaso Eugenio Ilarione di Savoia Caterina Maria Luisa Francesca Vittorio Amedeo II Figli Carlo Emanuele Carlo Emanuele Figli Carlo Alberto Maria Elisabetta Carlo Alberto Figli Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Cristina V · D · M

Tuttavia, già a novembre, la Reggente e il piccolo futuro Duca fecero rientro in Torino: le truppe francesi del marchese d'Harcourt l'avevano liberata dalle truppe «principiste» in una sanguinosa battaglia presso il castello di La Rotta. Tre anni dopo si giunse a un accordo: Maria Cristina rimaneva reggente in nome del figlio Carlo Emanuele, il cognato Maurizio riceveva la luogotenenza di Nizza e la mano di Ludovica, figlia di Maria Cristina, previa dispensa papale, che arrivò presto, mentre Tommaso riceveva la luogotenenza di Ivrea e Biella.

Schierato con la Francia

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Riconciliatosi con la Francia, questa gli affida un'armata in Italia (1642) ed ha il Turenne ai suoi ordini per qualche tempo. Viene nominato generalissimo delle armate di Francia e della Savoia in Italia, conduce la guerra con successo e riceve dal cardinale Mazarino, in ricompensa, la carica di gran maestro di Francia, dopo la caduta in disgrazia del Condé.

In particolare, vinse l'assedio di Tortona, terminato con la resa spagnola del 20 novembre 1642. In ricompensa, nel dicembre dello stesso anno, ebbe da Luigi XIII la concessione della città di Tortona (con le sue dipendenze) in feudo con il titolo di principe ma tale titolo venne a decadere allorché gli Spagnoli riconquistarono la città, dopo un lungo assedio, il 27 maggio 1643.[3]

Avendo tentato inutilmente di occupare via mare Napoli, nel contesto della rivolta napoletana del 1647, fu costretto a ritirarsi dal napoletano dopo aver subito alcune sconfitte. Nel 1655, alla testa di poderoso esercito francese, e con il supporto del Duca di Modena, penetrò nel Ducato di Milano e assediò Pavia con 25.000 uomini. Tuttavia l'assedio fallì ed il Savoia dovette ritirarsi[4].Tra i figli avuti dalla moglie c'è Eugenio Maurizio di Savoia Carignano, cui la madre trasmetterà il titolo di Conte di Soissons, che sarà il padre del famoso condottiero Eugenio di Savoia. La continuazione del ramo Savoia-Carignano sarà invece assicurata dal maschio primogenito Emanuele Filiberto.

Matrimonio e discendenza

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Dal matrimonio con Maria di Borbone nascono:

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo II di Savoia Filippo II di Savoia  
 
Claudina di Bretagna  
Emanuele Filiberto di Savoia  
Beatrice di Portogallo Manuele I del Portogallo  
 
Maria d'Aragona e Castiglia  
Carlo Emanuele I di Savoia  
Francesco I di Francia Carlo di Valois-Angoulême  
 
Luisa di Savoia  
Margherita di Francia  
Claudia di Francia Luigi XII di Francia  
 
Anna di Bretagna  
Tommaso Francesco di Savoia  
Carlo V d'Asburgo Filippo d'Asburgo  
 
Giovanna di Castiglia  
Filippo II di Spagna  
Isabella di Portogallo Manuele I del Portogallo  
 
Maria d'Aragona e Castiglia  
Caterina Michela d'Asburgo  
Enrico II di Francia Francesco I di Francia  
 
Claudia di Francia  
Elisabetta di Valois  
Caterina de' Medici Lorenzo II de' Medici  
 
Madeleine de la Tour d'Auvergne  
 

Onorificenze e Titoli

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  1. ^ Titolo ereditato dall'estinta casata dei Savoia-Racconigi. Cfr. titoli attribuiti ad esempio a Vittorio Emanuele III
  2. ^ a b c d Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (prima parte) (PDF), in Rivista del Collegio Araldico, anno CXIX, 1 (giugno 2022), p. 179.
  3. ^ Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (seconda parte) ,, in Rivista del Collegio Araldico, anno CXIX, 2 (dicembre 2022), p. 114.
  4. ^ Un’economia in guerra: Pavia nel 1655 (PDF), su archivio.comune.pv.it.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN61656600 · ISNI (EN0000 0000 6129 1738 · BAV 495/128039 · CERL cnp00648374 · LCCN (ENnr2006013086 · GND (DE130038296 · BNE (ESXX1556282 (data) · BNF (FRcb125262310 (data)
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