For faster navigation, this Iframe is preloading the Wikiwand page for Santo Spirito (isola).

Santo Spirito (isola)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Santo Spirito
Santo Spirito
Geografia fisica
LocalizzazioneLaguna Veneta
Coordinate45°24′01″N 12°20′03″E
Superficie0,0253 km²
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Città metropolitana  Venezia
Comune Venezia
Demografia
Abitanti0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Laguna di Venezia
Santo Spirito
Santo Spirito
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia

Santo Spirito è un'isola della Laguna Veneta meridionale, situata tra Poveglia e San Clemente, e dà il nome al lungo canale che la costeggia. La sua superficie è di 2,53 ettari. Conta 5 fabbricati ed è di proprietà del demanio pubblico dello Stato.

Le notizie più antiche su Santo Spirito risalgono al 1140, quando vi ebbero sede i Canonici Regolari. Due secoli dopo, nel 1380, i monaci furono cacciati dall'isola e vi arrivarono i Cistercensi del monastero della Santissima Trinità e San Michele di Brondolo. Nel 1430 fu la volta degli Eremitani, che fino a pochi anni prima avevano sede al Lazzaretto Vecchio; essi ricostruirono la chiesa su progetto del Sansovino e la arricchirono con tele di Palma il Vecchio e di Tiziano.

Per un breve periodo una parte del convento fu adibita a stamperia di libri di musica. Gli Eremitani furono costretti a lasciare l'isola quando Papa Alessandro VII ne soppresse l'ordine, nel 1656; il senato veneziano ne vendette i beni, ricavandone il necessario per sopperire ad alcune spese di guerra (in quel periodo imperversava la guerra di Candia). Le preziose opere d'arte furono invece trasferite nella chiesa della Salute[1], che si trovava ancora in fase di costruzione.

Quando Venezia perse l'isola di Candia (Creta), che passò in mano turca, una congregazione di frati Minori Osservanti, operanti in alcuni monasteri della suddetta isola, chiesero aiuto alla Repubblica, che li destinò all'isola di Santo Spirito; essi vi rimasero fino al 1806. Con l'arrivo di Napoleone, furono depredati sia la chiesa che il monastero e l'isola fu adibita a presidio militare, con l'abbattimento dei vecchi edifici per far spazio a caserme e capannoni.

Divenuta infine polveriera durante la seconda guerra mondiale, l'isola risulta ad oggi del tutto abbandonata, fin dal 1965 e, tra i vari saccheggi che essa ha dovuto subire, si segnala l'asportazione di un pozzo rinascimentale, di forma esagonale.

Tra il 2002 e il 2003 l'isola è stata venduta dal Demanio a un gruppo di imprenditori padovani, riuniti nella società Poveglia.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ AA. VV., Venezia e il Veneto, Feltrinelli, 2019.
  • Cesare Zangirolami, Storia delle chiese dei monasteri, delle scuole di Venezia rapinate e distrutte da Napoleone Bonaparte, Mestre, Arti Grafiche e: Vianelli, 1962, pp. 30-31.
  • Ermolao Paoletti, Il Fiore di Venezia, Venezia, 1837, vol. I, pp. 185-187.
  • Luigi Carrer, Isole della laguna e Chioggia in "Venezia e le sue lagune", Venezia, 1847, vol. II, pp. 490-491.
  • Pompeo Molmenti - Dino Mantovani, Le isole della laguna veneta, Venezia, 1895, p. 52-53.
  • Feliciano Bianche, Le isole di Venezia, Venezia, 1938, p. 19-21.
  • Eugenio Miozzi, Venezia nei secoli, Venezia, 1957, vol. III, pp. 241.
  • Giannina Piamonte, Litorali ed isole, Venezia, 1975, p. 116-117
  • Alvise Zorzi, Venezia scomparsa, 1975, pp. 412-412.
  • Giorgio e Maurizio Crovato, Isole abbandonate della laguna: com'erano e come sono, Catalogo della mostra nella Scuola Grande di San Teodoro a Venezia, Venezia, 1978, pp. 41-58.
  • Franco Masiero, Le isole delle lagune venete, 1981, p. 134.
  • Isole della Laguna di Venezia, Guida aerofotografica del territorio, Ferrara, Editore Endeavour, 2007, pp. , ISBN 97888-89922-02-6.
  • Luciano Menetto - Pierfranco Fabris, Venezia. Le isole incantate, Pordenone, p. 159-162.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
{{bottomLinkPreText}} {{bottomLinkText}}
Santo Spirito (isola)
Listen to this article

This browser is not supported by Wikiwand :(
Wikiwand requires a browser with modern capabilities in order to provide you with the best reading experience.
Please download and use one of the following browsers:

This article was just edited, click to reload
This article has been deleted on Wikipedia (Why?)

Back to homepage

Please click Add in the dialog above
Please click Allow in the top-left corner,
then click Install Now in the dialog
Please click Open in the download dialog,
then click Install
Please click the "Downloads" icon in the Safari toolbar, open the first download in the list,
then click Install
{{::$root.activation.text}}

Install Wikiwand

Install on Chrome Install on Firefox
Don't forget to rate us

Tell your friends about Wikiwand!

Gmail Facebook Twitter Link

Enjoying Wikiwand?

Tell your friends and spread the love:
Share on Gmail Share on Facebook Share on Twitter Share on Buffer

Our magic isn't perfect

You can help our automatic cover photo selection by reporting an unsuitable photo.

This photo is visually disturbing This photo is not a good choice

Thank you for helping!


Your input will affect cover photo selection, along with input from other users.

X

Get ready for Wikiwand 2.0 🎉! the new version arrives on September 1st! Don't want to wait?