For faster navigation, this Iframe is preloading the Wikiwand page for Santi Savarino.

Santi Savarino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Santi Savarino

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaII
CircoscrizioneSicilia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Professionegiornalista

Santi Savarino (Partinico, 18 maggio 1887Roma, 20 maggio 1966) è stato un giornalista, commediografo e politico italiano.

Nato nel 1887 a Partinico, comune dell'odierna città metropolitana di Palermo, giornalista, dal 1909 al 1925 fu redattore e redattore capo de La Tribuna, e dal 1925 al 1926 capo dell'ufficio romano del quotidiano Il Secolo. Assunto come redattore capo de La Stampa di Torino nel 1926, dal 1934 al 1940 lavorò nell'Ufficio romano dello stesso giornale[1].

Subito dopo l'emanazione delle leggi razziali fasciste, il suo nome comparve nell'elenco, pubblicato sui giornali, di 180 scienziati e 140 politici, intellettuali, scrittori e giornalisti che aderivano alla campagna razziale.[2][3]

Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del regime e l'arresto di Mussolini, il nuovo capo del governo, il maresciallo Badoglio, lo nominò commissario dell'Ente Stampa con il compito di vigilare sulla eventuale pubblicazione di "notizie non autorizzate" e di procedere al sequestro dei giornali che se ne fossero resi colpevoli[4]

Terminata la guerra, nel 1946, assunse la direzione del quotidiano romano Il Giornale d'Italia[1], quando la testata, sospesa dagli alleati anglo-americani poco dopo la liberazione della capitale, aveva ripreso le pubblicazioni. Mantenne la direzione fino al 1962, sostituito poi da Angelo Magliano.

Scrisse alcune opere teatrali in dialetto siciliano tra le quali L'albero pecca, Don Giovanni s'innamora, Ma che cos'è questo amore, Mi voglio maritare, alcune delle quali furono portate in scena dalla compagnia del celebre attore catanese Angelo Musco, e un romanzo, Peccato mortale, pubblicato nel 1964[1] [5].

Candidato nelle liste della Democrazia Cristiana, fu eletto senatore nelle elezioni politiche del 1953.[6]

Morì a Roma, a settantanove anni, nel 1966.

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Sono intitolati al suo nome il liceo della città natale[7]; una via ed un istituto scolastico comprensivo di Roma Capitale, nella zona Tor de' Cenci del Municipio IX[8].

  1. ^ a b c Chi è? Dizionario biografico degli italiani d'oggi. Roma, Filippo Scarano, 1961, p. 612.
  2. ^ Eccolo l'antisemitismo fascista (PDF), su anpi.it. URL consultato il 9 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  3. ^ Elogio della normalità, su peppinoimpastato.com.
  4. ^ Giuseppe Mayda, Il Maresciallo smascherato da cento veline ritrovate mezzo secolo dopo. Badoglio come il Duce. Le bugie imposte ai giornali, La Stampa, 15 luglio 1994. Articolo citato nel sito del Museo storico badogliano.
  5. ^ Scheda del Catalogo del Servizio bibliotecario nazionale.
  6. ^ Santi Savarino, su Senato.it - II legislatura, Parlamento italiano. Senato della Repubblica. II Legislatura 1953-1958.
  7. ^ Nel 1995 il Ginnasio-Liceo classico "G. Garibaldi" è stato accorpato con il Liceo scientifico "Santi Savarino". Vedi Home page del Liceo di Partinico Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive..
  8. ^ Deliberazione del 13 dicembre 1983. Fonte: SITO Sistema informativo toponomastica di Roma Capitale Archiviato il 27 dicembre 2016 in Internet Archive..

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore del Giornale d'Italia Successore Umberto Guglielmotti 9 aprile 1946 - marzo 1962 Angelo Magliano
Controllo di autoritàVIAF (EN3232147872001375170003 · ISNI (EN0000 0004 5974 5461 · SBN SBLV151612 · BNF (FRcb17078339c (data)
{{bottomLinkPreText}} {{bottomLinkText}}
Santi Savarino
Listen to this article

This browser is not supported by Wikiwand :(
Wikiwand requires a browser with modern capabilities in order to provide you with the best reading experience.
Please download and use one of the following browsers:

This article was just edited, click to reload
This article has been deleted on Wikipedia (Why?)

Back to homepage

Please click Add in the dialog above
Please click Allow in the top-left corner,
then click Install Now in the dialog
Please click Open in the download dialog,
then click Install
Please click the "Downloads" icon in the Safari toolbar, open the first download in the list,
then click Install
{{::$root.activation.text}}

Install Wikiwand

Install on Chrome Install on Firefox
Don't forget to rate us

Tell your friends about Wikiwand!

Gmail Facebook Twitter Link

Enjoying Wikiwand?

Tell your friends and spread the love:
Share on Gmail Share on Facebook Share on Twitter Share on Buffer

Our magic isn't perfect

You can help our automatic cover photo selection by reporting an unsuitable photo.

This photo is visually disturbing This photo is not a good choice

Thank you for helping!


Your input will affect cover photo selection, along with input from other users.

X

Get ready for Wikiwand 2.0 🎉! the new version arrives on September 1st! Don't want to wait?