Matías de Escobar y Llamas
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Frate Matías de Escobar y Llamas (La Orotava, 1680 o 1688 – Morelia, 1748) è stato un frate agostiniano messicano di origine spagnola.
È conosciuto per il suo lavoro Americana Thebaida (1724), uno dei più importanti trattati di storiografia coloniale messicana.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a La Orotava, nel nord dell'isola di Tenerife (Isole Canarie).[1] Nella sua gioventù si trasferì con i suoi genitori a Nuova Spagna. Nel 1706 come religioso nel convento agostiniano di Yuririapúndaro e nel 1714 fu ordinato presbitero.
In seguito studiò teologia e fu professore tra il 1719 e il 1727.[2]
La sua opera più famosa è Americana Thebaida scritto nel 1724 e pubblicato nel 1729. Il libro è una descrizione della provincia di Michoacán e uno studio dei gruppi etnici che vivevano in essa prima della conquista, particolarmente l'etnia tarašča e le sue caratteristiche immagini di Cristo realizzati in pasta di mais. Inoltre, racconta l'origine dell'ordine degli agostiniani in Messico e il suo arrivo in Michoacán.[3]
Fray Matías aveva un grande prestigio in qualità di oratore, così negli anni successivi fu priore e parroco di diverse località e città. Nel 1729 è stato nominato cronista provinciale degli agostiniani di Michoacán.
Nel 1748 morì a Valladolid (oggi Morelia), dove fu priore provinciale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Americana Thebaida. Tomo I, su museosdetenerife.org. URL consultato il 14 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
- ^ Un fraile orotavense historiador y provincial del Michoacán mejicano Archiviato il 30 maggio 2016 in Internet Archive.
- ^ (ES) La historia de Michoacán de un originario de La Orotava
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Eremitismo y mundanidad en la Americana Thebaida Archiviato il 16 giugno 2015 in Internet Archive.
- Traza española, ropaje indiano: el Cristo de Telde y la imaginería en caña de maíz Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
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