For faster navigation, this Iframe is preloading the Wikiwand page for Istevoni.

Istevoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Istevoni
Le popolazioni della Germania Magna e le sue principali suddivisioni interne sulla base degli scritti di Plinio il Vecchio (77/78) e Tacito (98):

     Ingevoni

     Istevoni

     Erminoni

 
Sottogruppine facevano parte facevano parte in particolare Catti, Batavi,[1] Ubi, Treveri e più tardi i Franchi.[2][3]
Luogo d'origineoccupavano la parte vicina al Reno (la terra di mezzo tra Ingevoni e Erminoni) della Germania Magna
Periododal II secolo a.C.
PopolazioneGermani occidentali
Lingualingue germaniche
Distribuzione
Germania MagnaGermani occidentali

Nella Germania Tacito, gli Istevoni (italianizzato anche come Istaevoni; in latino Istaevones) sono uno dei tre gruppi nei quali si ripartivano i Germani occidentali, accanto a Ingevoni e Erminoni. La storiografia moderna ha identificato gli Istevoni con le tribù germaniche stanziate nel bacino del Reno-Weser;[2] tra queste, una delle più rilevanti fu quella dei Catti, che forse però era un endoetnonimo che indicava proprio l'insieme degli Istevoni: per esempio i Batavi, certamente istevoni, sono da Tacito indicati anche come tribù appartenente al popolo dei Catti.[1] Degli Istevoni facevano parte anche gli Ubi e i Treveri e da una loro tribù ebbe origine una della più importanti federazioni etniche germaniche: quella dei Franchi[4].

Tra le principali popolazioni istevoni(se non lo stesso popolo nella sua totalità), i Catti occupavano un'ampia regione tra il Reno e il Weser, tra gli attuali Land tedeschi dell'Assia e della Bassa Sassonia. Resistettero valorosamente ai tentativi di conquista romani, partecipando alla Battaglia della foresta di Teutoburgo che segnò il definitivo arresto dell'espansione romana in Germania Magna (9 d.C.).

Nel corso del I e del II secolo i Catti si scontrarono ancora ripetutamente con l'Impero romano, che aveva eretto il proprio Limes proprio nel loro territorio, per arginarne le incursioni; in seguito sarebbero entrati a far parte della confederazione dei Franchi (VI secolo). Furono cristianizzati da san Bonifacio nell'VIII secolo.

Forse tribù appartenente ai Catti, i Batavi sono collocati da Tacito nell'area della foce del Reno, a cavallo dunque del Limes romano. Alleati della stessa Roma, ne riconobbero l'autorità e le fornirono contingenti militari (soprattutto di cavalleria), pur rimanendo esentati da tributi. Nel 69-70, tuttavia, si ribellarono (Rivolta batava) e sterminarono quattro legioni, prima di essere definitivamente sottomessi da Quinto Petillio Cereale.

Stanziati lungo la riva destra del Reno e confinanti con gli Usipeti, sul finire del I secolo a.C. passarono il fiume e si stanziarono in Gallia, presso Colonia.

Stanziati in Gallia belgica, i Treveri (o Treviri) erano probabilmente una popolazione etnicamente mista, che includeva numerosi elementi celtici. Durante la conquista della Gallia cesariana, furono condotti contro il proconsole romano dal loro capo Induziomaro, ma furono sconfitti da Tito Labieno.

Inizialmente una piccola tribù, probabilmente un ramo dei Catti, nel II-III secolo attorno ai Franchi si aggregò una vasta confederazione etnica, che incluse altri Istaevones (Catti, Cauci, Bructeri, Camavi, Sigambri), Erminoni (Bavari) e Ingevoni (Sassoni)[5].

Dopo alcune incursioni in territorio romano (III secolo), ai Franchi venne assegnata un'ampia area della Gallia Belgica, che occuparono come foederati. Da lì prese avvio, a partire dall'inizio del V secolo (406), un vasto e continuo processo di espansione, che li portò prima alla conquista dell'antica Gallia (sotto la dinastia dei Merovingi) e poi alla fondazione di un impero europeo (con Carlo Magno e i Carolingi).

  1. ^ a b Tacito, Germania, 29, 1. Una possibile conferma si può trovare nell'assonanza fonetica tra il termine Istevoni, frutto della latinizzazione tacitiana, e l'etnonimo che nel Beowulf identifica i Catti: Hetwaras.
  2. ^ a b Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, p. 436.
  3. ^ Plinio il Vecchio, IV, 99-100.
  4. ^ Villar, cit., p. 439
  5. ^ Villar, cit., p. 440.

Fonti primarie

[modifica | modifica wikitesto]

Fonti secondarie

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
{{bottomLinkPreText}} {{bottomLinkText}}
Istevoni
Listen to this article

This browser is not supported by Wikiwand :(
Wikiwand requires a browser with modern capabilities in order to provide you with the best reading experience.
Please download and use one of the following browsers:

This article was just edited, click to reload
This article has been deleted on Wikipedia (Why?)

Back to homepage

Please click Add in the dialog above
Please click Allow in the top-left corner,
then click Install Now in the dialog
Please click Open in the download dialog,
then click Install
Please click the "Downloads" icon in the Safari toolbar, open the first download in the list,
then click Install
{{::$root.activation.text}}

Install Wikiwand

Install on Chrome Install on Firefox
Don't forget to rate us

Tell your friends about Wikiwand!

Gmail Facebook Twitter Link

Enjoying Wikiwand?

Tell your friends and spread the love:
Share on Gmail Share on Facebook Share on Twitter Share on Buffer

Our magic isn't perfect

You can help our automatic cover photo selection by reporting an unsuitable photo.

This photo is visually disturbing This photo is not a good choice

Thank you for helping!


Your input will affect cover photo selection, along with input from other users.

X

Get ready for Wikiwand 2.0 🎉! the new version arrives on September 1st! Don't want to wait?