Ircano (Tobiade)
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Ircano in latino Hyrcanus, in greco antico: ῾Υρκανός?, in ebraico הורקנוס? (Gerusalemme, III secolo a.C. – Wadi Al-Seer, 175 a.C.) è stato un nobile ebreo antico appartenente alla famiglia dei Tobiadi signori della Ammonitide, sostenitore della Dinastia tolemaica in Palestina contro le influenze della dinastia seleucide.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La biografia di Ircano è nota soprattutto attraverso il libro XII delle Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe[1]. Era figlio di Giuseppe, a sua volta figlio di Tobia, cognato del sommo sacerdote Onia II[2] e sostenitore della Dinastia tolemaica[3]. Giuseppe, fautore di una politica "antiteocratica", avversa al potere del sommo sacerdozio, ed esattore delle tasse per la Siria e la Fenicia per conto dei Tolomei, era già padre di sette figli quando si unì in matrimonio con la propria nipote, figlia di suo fratello Solimio, e ne ebbe Ircano[4]. Ircano mostrò fin dalla giovane età intelligenza e intraprendenza e divenne il preferito di Giuseppe, il che irritò ancora di più i suoi fratellastri[5]. Inviato dal padre alla corte dei Tolomei ad Alessandria, Ircano seppe conquistare la benevolenza e del sovrano egizio (probabilmente Tolomeo III Evergete[3])[6]. Il successo di Ircano presso i Tolomei suscitò l'ira dei fratellastri i quali, al ritorno di Ircano in patria, gli tesero un agguato e cercarono di ucciderlo; Ircano uscì incolume dallo scontro ma, impaurito, decise di stabilire la sua dimora nell'Ammonitide, in Transgiordania[7].
Dopo la morte del padre, divennero più frequenti contro di lui gli attacchi dei fratellastri, la maggior parte dei quali prese le parti dei nuovi signori seleucidi[3], per cui Ircano decise di stabilirsi definitivamente in Transgiordania e, per potersi difendere dagli attacchi dei fratellastri e degli Arabi della Transgiordania, fece costruire una fortezza agguerrita e sontuosa[8]. Rafforzatosi, con l'appoggio dei Tolomei, nell'Ammonitide, Ircano riprese contatto con il sommo sacerdozio, divenuto filo-tolemaico, rinunciando così alla politica antisacerdotale tradizionale dei Tobiadi[3]. Ircano rimase nella nuova residenza sette anni, fino cioè alla morte del sovrano seleucide Seleuco IV Filopatore e all'avvento del successore Antioco IV Epifane. Ircano, assediato da Antioco, si uccise[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, a cura di Luigi Moraldi, traduzione di Luigi Moraldi, 1ª ed., Torino, UTET, 2013, ISBN 978-88-418-9766-9.
- Arnaldo Momigliano, TOBIADI, in Enciclopedia Italiana, XXXIII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. URL consultato il 19 febbraio 2021.
- (DE) Walter Otto, Hyrkanos 3, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. IX,2, Stoccarda, 1916, col. 527–533.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ircano Tobiade, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Ircano (Tobiade), in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.
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