I ponti di Sarajevo
Un fotogramma estratto dal segmento Album di guerra, diretto da Aida Begić
Titolo originale	Les Ponts de Sarajevo
Lingua originale	russo, tedesco, italiano, francese, bosniaco, catalano, rumeno, serbo
Paese di produzione	Francia, Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Italia, Germania, Portogallo, Bulgaria
Anno	2014
Durata	114 min[1][2]
Rapporto	1,85:1
Genere	drammatico
Regia	Aida Begić, Leonardo Di Costanzo, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isild Le Besco, Sergei Loznitsa, Vincenzo Marra, Ursula Meier, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec, Teresa Villaverde
Produttore	Izeta Gradjevic, Jovan Marjanovic, Mirsad Purivatra, Fabienne Servan-Schreiber
Produttore esecutivo	Ognjen Dizdarevic, Ivan Milanovic,
Casa di produzione	Una Film, Cinétévé, Mir Cinematografica, Rai Cinema, Obala Art Centar, Bande à part films, Ukbar filmes, The First World War Centenary Mission, France 2 Cinéma, Radio Télévision Suisse (RTS), France Télévisions
Distribuzione in italiano	n.d.
Fotografia	Julian Atanassov, Simon Beaufils, Luca Bigazzi, Duccio Cimatti, Luchian Ciobanu, Diego Dussuel, Rui Poças, Reinhold Vorschneider
Montaggio	Carlotta Cristiani, Maria Joana Figueiredo, Jelena Maksimovic, Massimiliano Pacifico, Redzinald Simek, Xavier Sirven, Ion Ioachim Stroe
Interpreti e personaggi
Samuel Finzi: arciduca Francesco Ferdinando Bogdan Ninkovic Fedja Stamenkovic Andrej Ivancic Nikola Brkovic Mihailo Kovic Gaetano Bruno: tenente Alfani Emanuel Caserio: soldato Morana Sabina Sabic Zlatar: madre di Sara Maio Ivkovic: Maio Fatima Neimarlija: moglie di Maio

I ponti di Sarajevo è un film del 2014 con regia collettiva, firmato da 13 registi del cinema europeo in occasione del centenario della prima guerra mondiale.

Lungometraggio formato da 13 corti d'autore che indagano la storia della città di Sarajevo nel corso delle varie epoche dall'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando del 1914 fino alle nuove generazioni del terzo millennio.

• La mia dolce notte (Ma chère nuit) di Kamen Kalev.
• Il testamento delle nostre ombre (Our Shadows Will) di Vladimir Perisic.
• L'avamposto di Leonardo Di Costanzo, ambientato in una trincea scavata nella roccia sul Monte Pasubio, liberamente ispirato al racconto La paura (1921) di Federico De Roberto.^[3]
• Gavrilo Princip, ultime lettere (Princip, Texte) di Angela Schanelec.
• Vigilia (Reveillon) di Cristi Puiu.
• I ponti dei sospiri (Les ponts des soupirs) di Jean-Luc Godard.
• Riflessioni (Reflexions) di Sergei Loznitsa.
• Il viaggio di Zan (Zan's Journey) di Marc Recha.
• Album di guerra (Album) di Aida Begić.
• Sara e sua madre (Sara et sa mère) di Teresa Villaverde.
• Il ponte di Vincenzo Marra.
• Little boy di Isild Le Besco.
• Taci Mujo (Silence Mujo) di Ursula Meier.

Già presentato al Festival di Cannes 2014 in selezione ufficiale fuori concorso, poi alla Mostra del Cinema di Pesaro.

• Sito ufficiale, su bridgesofsarajevo.com.
• (EN) I ponti di Sarajevo, su IMDb, IMDb.com.
• (EN, ES) I ponti di Sarajevo, su FilmAffinity.
• (EN) I ponti di Sarajevo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
• (DE, EN) I ponti di Sarajevo, su filmportal.de.
• 'L'avamposto', un episodio del film collettivo dedicato alla Grande Guerra su espresso.repubblica.it
• Trailer del film su Youtube, su youtube.com.

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