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Eddy Merckx Cycles

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Eddy Merckx
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StatoBandiera del Belgio Belgio
Fondazione1980 a Meise
Fondata daEddy Merckx
Sede principaleMeise
Persone chiaveKurt Moons
Prodottibiciclette
Sito webwww.eddymerckx.com

La Eddy Merckx Cycles è un'azienda produttrice di biciclette da corsa, fondata nel 1980 a Meise dall'ex ciclista Eddy Merckx.

Da poco ritiratosi dalle corse, il 28 marzo 1980 Eddy Merckx, considerato il ciclista più forte di sempre,[1][2] inaugura la propria azienda di telai, la "Eddy Merckx".[3] L'idea di dotarsi di una propria produzione con il nome "Merckx" gli viene suggerita dal celebre telaista e imprenditore Ugo De Rosa, che aveva lavorato con lui per diversi anni alla Molteni; lo stesso De Rosa, nell'arco di alcune settimane, dà il proprio contributo trasmettendo la propria esperienza di costruttore ai tecnici della nuova società.[3][4][5][6] La sede viene stabilita in una vecchia fattoria di Meise, nella provincia del Brabante Fiammingo.

Già nel 1982, equipaggiando la formazione Capri Sonne, i nuovi telai marchiati Merckx sono portati al successo in una tappa del Tour de France.[5] Negli anni seguenti la società si afferma tra i principali produttori di biciclette da corsa in Belgio, fornendo, nei decenni 1980 e 1990, anche importanti squadre professionistiche come 7-Eleven/Motorola e Telekom.[4][5]

Nel 2008 Merckx cede la società.[7] Seguono alcuni anni di difficoltà economica, legati a un'errata stima di crescita e all'insostenibilità della sponsorizzazione accordata alla squadra Quick Step nel biennio 2010-2011.[4] Nel 2012 la società viene rilevata dal consorzio Diepensteyn, che si fa carico di un'iniezione di capitali, e che richiama in società Eddy Merckx come consulente; la produzione viene inoltre spostata da Meise a una sede più ampia a Zellik, nell'area suburbana di Bruxelles.[8] Nel 2017 Eddy Merckx Cycles viene acquisita da Ridley Bikes: le due società vengono unite in un unico nuovo gruppo, denominato "Belgian Cycling Factory".[9][10][11]

Tra i modelli più famosi della società ci sono l'EM525, che prende il nome dal numero delle vittorie di Merckx, e l'EM3, una bici da gran fondo. Modelli più recenti da strada, come SanRemo76, Mourenx69 e Stockeu69, richiamano nel nome alcune delle più importanti vittorie di Eddy Merckx.[6][12]

  1. ^ Bartali, Coppi, Merckx, Moser, in archiviostorico.gazzetta.it, 17 gennaio 1998. URL consultato il 19 agosto 2011.
  2. ^ Sessant' anni da cannibale, in archiviostorico.gazzetta.it, 11 giugno 2005. URL consultato il 19 agosto 2011.
  3. ^ a b (EN) Eddy Merckx, su eddymerckx.com. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2020).
  4. ^ a b c (EN) Merckx: Factory visit, su cyclist.co.uk. URL consultato il 2 maggio 2020.
  5. ^ a b c Moore, Benson, pp. 130-135.
  6. ^ a b (EN) Eddy Merckx on the evolution of cycling, the meaning of ‘cool’, su velonews.com. URL consultato il 2 maggio 2020.
  7. ^ (EN) New logo: A wink to the iconic Eddy Merckx bicycle logo, su eddymerckx.com. URL consultato il 2 maggio 2020.
  8. ^ (NL) Eddy Merckx gaat fietsen maken in Zellik, su standaard.be. URL consultato il 2 maggio 2020.
  9. ^ (EN) Eddy Merckx Cycles Hit by Strong Decline in Road Race Sales, su bike-eu.com. URL consultato il 2 maggio 2020.
  10. ^ (EN) Ridley Acquires Eddy Merckx Brand, su bike-eu.com. URL consultato il 2 maggio 2020.
  11. ^ (EN) We are Belgian Cycling Factory., su cyclingfactory.be. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2018).
  12. ^ (EN) Road, su eddymerckx.com. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2020).
  • (EN) Richard Moore, Daniel Benson, Bike!: A Tribute to the World's Greatest Racing Bicycles, The Megunyah Press, 2012, ISBN 9780522861839.

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