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Dear One

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Dear One
ArtistaGeorge Harrison
Autore/iGeorge Harrison
GenereSoft rock
Pop rock
Pubblicazione originale
IncisioneThirty-Three & 1/3
Data19 novembre 1976Bandiera del Regno Unito
Data seconda pubblicazione24 novembre 1976Bandiera degli Stati Uniti
EtichettaWarner Bros./Dark Horse Records
Durata5:08

Dear One è una canzone di George Harrison dell'album Thirty-Three & 1/3 (1976)[1].

Composizione e registrazione

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Il brano venne composto nel 1976, in una vacanza alle Isole Vergini, poco prima di iniziare la produzione di Thirty-Three & 1/3[1][2]. È dedicata a Paramahansa Yogananda[1], di cui tratta il testo[3], autore del libro Autobiografia di uno yogi[2]; mentre George Harrison era in India nel 1966[4], una copia di esso gli venne data dal fratello di Ravi Shankar, e, dal quel momento, il chitarrista iniziò a leggere ogni libro di sipiritualità indiano che riusciva a trovare[5], per cui, nella sua autobiografia, I, Me, Mine (1980), ha giudicato l'autobiografia del mistico indiano come una grande influenza sulla sua vita[2].

Le sessions per Thirty-Three & 1/3 si svolsero, sotto la produzione dell'ex-beatle tra il 24 maggio al 13 settembre 1976 al F.P.S.H.O.T.[1], lo studio personale di Harrison, situato in un'ala del suo castello a Friar Park, Henley-on-Thames[6]. Su Dear One, Harrison suona tutti gli strumenti, al di fuori delle parti d'organo di Richard Tee[7].

Pubblicazione ed accoglienza

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Pubblicato nella seconda metà di novembre 1976 dalla Dark Horse Records, Thirty-Three & 1/3 presenta Dear One come seconda traccia, tra Woman Don't You Cry for Me e Beautiful Girl, ambedue iniziate nel 1969. Malgrado le ottime critiche, che tendevano a considerlarlo come il miglior album di George Harrison dai tempi di All Things Must Pass (1970), l'LP ebbe, relativamente, mediocre successo[8]. Il 33 giri presentava, oltre questa, altre due canzoni dedicate espressamente ad una persona: See Yourself, anch'essa a Paramahansa Yogananda, e Learning How to Love You, ad Herb Alpert[1]. Questo brano non venne mai pubblicato su nessun'altra pubblicazione al di fuori del box-set The Dark Horse Years 1976-1992 (2004)[9], contenente tutti i suoi album per l'etichetta usciti in quei sedic'anni[10].

Kit O'Toole, del sito Blog Critics, ha affermato che Dear One cambia atmosfera dalla traccia d'apertura, Woman Don't You Cry for Me; inoltre, ha scritto anche che questo "bellissimo inno" mostra il lato spirituale di Harrison e che poteva provenire da All Things Must Pass[11].

  1. ^ a b c d e (EN) Graham Calkin, Thirty-Three & 1/3, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 3 settembre 2014.
  2. ^ a b c Harrison, pag. 2.
  3. ^ Harrison, pag. 9.
  4. ^ Tillery, pag. 56.
  5. ^ Doggett, pag. 22.
  6. ^ Bourhis, pag. 120.
  7. ^ a b Madinger & Easter, pag. 454.
  8. ^ Bourhis, pag. 125.
  9. ^ (EN) Dear One - George Harrison, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 3 settembre 2014.
  10. ^ (EN) The Dark Horse Years 1976-1992 - George Harrison, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 3 settembre 2014.
  11. ^ (EN) Kit O'Toole, Givin George Harrison's Thirty-Three and 1/3 another spin [collegamento interrotto], su blogcritics.org, Blog Critics. URL consultato il 3 settembre 2014.
  • Hervé Bourhis, Il Piccolo Libro dei Beatles, Blackvelvet, 2012.
  • Peter Doggett, You Never Give Me Your Money: The Beatles After the Breakup, It Books, 2011.
  • George Harrison, Thirty Three & 1/3, Dark Horse Records, 2004.
  • Chip Madinger & Mark Easter, Eight Arms to Hold You: The Solo Beatles Compendium, 44.1 Productions, 2000.
  • Gary Tillery, Working Class Mystic: A Spiritual Biography of George Harrison, Quest Books, 2011.
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