Chiesa di San Giovanni Battista (Genova, Sestri Ponente)
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| Chiesa di San Giovanni Battista | |
|---|---|
 | |
| Stato |  Italia
|
| Regione | Liguria |
| Località | San Giovanni Battista (Genova) |
| Indirizzo | via Oliva |
| Coordinate | 44°25′47.38″N 8°51′05.41″E |
| Religione | cattolica di rito romano |
| Titolare | Giovanni Battista |
| Arcidiocesi | Genova |
| Architetto | Gio Batta Scaniglia |
| Inizio costruzione | XVII secolo |
| Completamento | XVIII secolo |
La chiesa di San Giovanni Battista è la parrocchiale di San Giovanni Battista, quartiere di Genova, in città metropolitana e arcidiocesi di Genova[1][2]; fa parte del vicariato di Sestri Ponente.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La primitiva cappella del borgo venne edificata tra il 680 e il 690 grazie a un fondo di 4000 scudi messo a disposizione da due nobili francesi provenienti dal castello di Costiz e diretti in Terrasanta[3].
Tuttavia, la prima citazione che ne certifica la presenza risale al 1080; la chiesetta divenne parrocchiale nel 1132 e pieve nel 1163. In quel medesimo secolo la struttura fu ampliata e restaurata[3].
Nella relazione della visita apostolica del 1582 di monsignor Francesco Bossi si legge che l'edificio necessitava di una ristrutturazione[1]; la chiesa e il campanile vennero gravemente danneggiati da due folgori rispettivamente nel gennaio del 1606 e nel maggio di due anni dopo[3].
Negli anni ottanta del Seicento iniziarono i lavori di costruzione della nuova parrocchie; la chiesa, disegnata da Gio Batta Scaniglia, venne ultimata nel XVIII secolo[1] e consacrata il 26 ottobre 1890 dall'arcivescovo Salvatore Magnasco[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La facciata a salienti della chiesa, scandita da lesene dipinte e rivolta a mezzogiorno, è suddivisa in due registri; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso, affiancato da due colonne sorreggenti il timpano mistilineo e sormontato da una nicchia ospitante la statua di san Giovanni Battista, e ai lati due ulteriori nicchie in cui sono inseriti i simulacri ritraenti i santi Rocco e Antonio, mentre in quello superiore, coronato dal frontone triangolare, si aprono tre finestre la cui conformazione ricorda una serliana[1][4].
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno dell'edificio è suddiviso da colonne binate sorreggenti archi a tutto sesto in tre navate, di cui la centrale voltata a botte, proprio come il transetto, e le laterali a vela; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, coperto anch'esso da volta a botte e chiuso dall'abside semicircolare[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali il marmoreo altare maggiore, costruito nel 1775, il crocifisso seicentesco di scuola ligure, l'affresco raffigurante la Madonna il bambino e i santi patroni di Sestri Ponente, eseguito da Luigi Gainotti[5], le due tele che rappresentano la Flagellazione di Gesù e Cristo con la corona di spine, dipinte rispettivamente nel Seicento e nel Settecento[5], il gruppo in gesso ritraente San Giovanni Battista mentre battezza Gesù, collocato sul fronte battesimale, e le raffigurazioni sui pulvini dei simboli dei Quattro Evangelisti[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Chiesa di San Giovanni Battista <Genova>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 giugno 2021.
- ^ BeWeB.
- ^ a b c d La storia, su sgbattistasestri.it. URL consultato il 10 giugno 2021.
- ^ L'Esterno, su sgbattistasestri.it. URL consultato il 10 giugno 2021.
- ^ a b c L'Interno, su sgbattistasestri.it. URL consultato il 10 giugno 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Arcidiocesi di Genova
- San Giovanni Battista (Genova)
- Parrocchie dell'arcidiocesi di Genova
- Chiese di Genova
- Regione ecclesiastica Liguria
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Giovanni Battista, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Parrocchia di S. GIOVANNI BATTISTA, su pmap.it. URL consultato il 10 giugno 2021.
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