Centro di immigrazione (Malta)
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I Centri di identificazione e permanenza preventiva per immigrati a Malta sono chiamati dalla legge maltese Immigration Centre (in maltese Ċentri immigrazzjoni).
Legislazione
[modifica | modifica wikitesto]La legislazione maltese ha le sue basi contro il fenomeno dell'immigrazione clandestina nel capitolo 217 dell'Immigration Act entrato in vigore il 21 settembre 1970.[1] Il governo maltese divise in centri aperti (Open Centre) e centri chiusi per la detenzione (Detention Centre o Closed Centre), inoltre sono presenti centri per famiglie (Centre for Family) e minori non accompagnati (Unaccompanied Minors Centre). I centri sono gestiti da:
- Arcidiocesi di Malta tramite il Jesuite Refugee Service gestito dai gesuiti maltesi oltre ad associazioni e ONG cattoliche e le parrocchie
- Forze armate maltesi
- Polizia maltese
- Governo maltese tramite l'OIWAS (The Organization for Integration and Welfare of Asylum Seekers) di Malta
Tuttora la legislazione maltese prevede 12 mesi di detenzione preventiva per i richiedenti asilo, portati a 18 mesi se la richiesta è rifiutata,[2] mentre per i clandestini la carcerazione preventiva è di 18 mesi.[3] Fino al 2002 l'immigrazione a Malta era molto contenuta, dal 2002 a oggi c'è stato un forte aumento, anche se nel 2010 si è quasi azzerata.[4] Nel 2009 erano presenti in tutti i centri erano tra i 4 000 e 5 000, raggiungendo un massimo di 5 398 su una popolazione maltese di 410 000 abitanti.[5] Le tende e 50 strutture mobili sono state donate dal Governo italiano al Governo maltese e sono state utilizzate per l'Ħal Far Tent Village.[6] La maggioranza degli immigrati proviene dalla Somalia,[7] ma anche dall'Eritrea e dal Sudan. Ad Ħal Far è presente un unico centro medico gestito da Medici Senza Frontiere.[7]
Immigrati arrivati a Malta
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2001 al 2009 sono arrivati a Malta 12 423 immigrati, il 95% è partito dalla Libia e aveva mediamente un'età compresa tra 25 e 30 anni ed erano al 90% uomini.[8] A marzo 2011 in seguito alla Guerra civile libica e all'intervento militare sono arrivati in un solo giorno 680 profughi.[9]
I centri
[modifica | modifica wikitesto]Detention Centre
[modifica | modifica wikitesto]- Ħal Far Lyster Barracks, gestito dal 1st Regiment delle Armed Forces of Malta il 31 dicembre 2008 erano presenti 714 detenuti.[10]
- Hal Safi Detention Centre, gestito dal 1st Regiment delle Armed Forces of Malta il 31 dicembre 2008 erano presenti 1 080 detenuti.[10]
- Floriana Police Headquarters, gestito dalla Polizia maltese - Pjazza San Kalcidonju - FRN 1530 Floriana
- Ta' Kandja Detention Centre, gestito dalla Polizia maltese il 31 dicembre 2008 erano presenti 70 detenuti.[10]
Nei Detention Centre ad aprile 2009 erano presenti 1 855 immigrati.[8]
Open Centre
[modifica | modifica wikitesto]Centri tutti gestiti dal governo maltese:
- Marsa Open Centre
- Ħal Far Tent Village
- Ħal Far Hangar
- Ħal Far Open Centre for families
- Ħal Far Reception Centre
- Centri per minori non accompagnati (Unaccompanied Minors Centre):
- Dar Liedna - Fgura
- Dar is-Sliem - Santa Venera
- Dar Qawsalla - Birkirkara
Inoltre esistono gli open centre gestiti dalla diocesi di Malta (Chuch Open Centre) che gestivano nell'aprile 2009 400 persone.[8] In tutti gli Open Centre ad aprile 2009 erano presenti 2 273 immigrati.[8]
Galleria d'immagini
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Ħal Far Hangar, situato nell'ex aeroporto di Hal Far
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Altra immagine dell'Ħal Far Hangar
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I container nell'Ħal Far Open Centre
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Le cucine dell'Ħal Far Open Centre
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Vista interna di una tenda all'Ħal Far Tent Village
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Vista di alcune tende dell'Ħal Far Tent Village
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L'Ħal Far Tent Village
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Ingresso dell'Ħal Far Open Centre
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Chapter 217 Immigration Act (PDF), su ec.europa.eu. URL consultato il 30 marzo 2023 (archiviato il 30 marzo 2023).
- ^ Malta - Austrian Red Cross (PDF), su roteskreuz.at. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Malta Immigration News
- ^ Marco Benedettelli e Gilberto Mastromatteo, Malta: l’attesa al confine, su Progetto Melting Pot Europa, 9 marzo 2010. URL consultato il 2 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
- ^ (EN) Malta hopes to resettle all immigrants, su Times of Malta, 28 agosto 2009. URL consultato il 2 aprile 2023 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Malta's Tent Village, su United Nations High Commissioner for Refugees, 2 marzo 2011. URL consultato il 2 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
- ^ a b Il dramma degli immigrati a Malta - i racconti della disperazione
- ^ a b c d Immigration in Malta[collegamento interrotto]
- ^ Libia, 500 profughi arrivati a Malta. Molti altri i barconi in arrivo
- ^ a b c Malta Detention Profile, su globaldetentionproject.org. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2010).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Centri di identificazione e permanenza preventiva per immigrati a Malta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- At the Gate of Fortress Europe (PDF), su alternattiva.org.mt. URL consultato il 18 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
- Malta: l’attesa al confine, su meltingpot.org. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
- Immigration Act, su unhcr.org.
- Breve quadro sui centri di aperti e chiusi di Malta, su inmp.it. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2011).
- Tranist Migration in Europe - Koc University (PDF) [collegamento interrotto], su compas.ox.ac.uk.
- Malta Migration Report (PDF) [collegamento interrotto], su kirchenasyl.de.
- Malta Detention Profile, su globaldetentionproject.org. URL consultato il 18 luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2012).
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